fine

2 agosto 2011

erano i primi di dicembre 2005. ascoltavo ancora la Bandabardò, credo. non ricordo se uscivo il venerdì sera per andare al domus, o avevo smesso anche con quello. c’erano la pravda e mimhe che si dividevano il panorama virtuale. volevo aggiungermi e rosicchiare un mio piccolo pubblico. una sottile fetta di interessati al mondo finto e plastificato delle scritte su internet. probabilmente in realtà era puro egocentrismo. un modo di far sentire e far vedere le “mie” cose prima ancora che arrivasse facebook a rompere i coglioni. questo è il testamento di un blogger.
ho scritto spesso cose che non mi riguardavano. era un modo per non aprire bocca nella realtà; quando potresti dare l’impressione di dire una stronzata e ti trattieni: io la scrivevo qui. oppure il contrario. scrivevo appunto per dire una cazzata e poi gridare in giro: “oh, andate a leggere che cazzata ho scritto”. il testamento di un blogger non è una cosa facile. perché il tempo passa inesorabile e spesso è difficile essere credibili ed onesti nelle memorie. e cose che prima potevano essere accettabili ora le cancelleresti tutte. ma difatti non ho subito pressioni esterne, come non ho modificato la volontà di esserci pur modificando il modo di esserci. potrebbe essere questa una soluzione di vita: le persone difficilmente cambiano, anche se tendono a ripeterselo spesso in gioventù. il cambiamento è limitato alla loro disponibilità nell’automodificarsi o farsi-auto-modificare. non mi sono spiegato molto bene. ma capita. sto ascoltando musica mentre cerco di fare altre cose. tutte male.
ci si riduce a fare spesso cose che non abbiamo iniziato a fare e che ci ritroveremo improvvisamente a fare. il blog è una cosa di queste. paragonabile al mio lavoro attuale. era dicembre 2005 e nasceva www.ilgiovanesto.splinder.com
in competizione con Bruno e Marco si faceva gare quotidiane di utenti e visualizzazioni per poi discuterne con battute. tutto filava liscio così. l’importanza era nulla. qualcosa più di un diario di cui raccontarne, o del mitico caca-diario di via corrotta. dopo qualche anno è nato questo blog, dalle ceneri di splinder. mi sono limitato molto qui. ho finito spesso di scrivere per aggiornarlo più che per voglia. ho usato ilgiovanesto per studiare wordpress. il suo utilizzo e le sue funzioni. aprivo pagine, categorie, tag. cose che poi ora sono risultate utili. e invece l’utilità del blog? per quanto mi riguarda è un diario che non ho intenzione di cancellare, per ora. rimarrà qui a disposizione di altre persone che cercheranno l’immancabile “pompino” su internet. io abbandono la nave, il profilo, l’account. se qualcuno vuole questo dominio lo rendo alla modica cifra di 29 €. vi ricordo, però, che la gente viene qui solo digitando “pompino”, e non sto scherzando quando dico questo.
l’intimità raggiunta in una cagata in un bagno deserto è qualcosa di infinitamente irraggiungibile se paragonato ad un blog. che rimane pur sempre un ottimo mezzo per scrivere stronzate. ora sta arrivando il tempo dell’ennesimo beppe grillo, colui che ci dice la verità sulla situazione dei deputati. ma il mondo non si cambia con l’informazione. il mondo si cambia con la consapevolezza. perché  passiamo la vita a domandarci se la persona dietro questo monitor è vera, falsa, maschio, donna, onesta, problematica? le stesse cose vengono fatte nella realtà. siamo completamente diffidenti, per poi buttarci quando prendiamo delle cantonate enormi. diffidenti e ingenui nello stesso momento. un mix delirante e preoccupante. la peggiore umanità che io abbia mai conosciuto. la fiducia è una cosa che va conquistata con anni e anni. un post rappresenta un legame talmente tanto schifoso che rimando alla cagata di prima. e così per le canzoni, così per le email, così per le citazioni. cosa potrà mai sostituire la vita? si parlava nel 2000 della possibilità e del pericolo che correva il quotidiano cartaceo di essere rimpiazzato da quello virtuale. chi potrà mai sostituire la metodicità e la semplicità dell’essere umano? un blog non può nulla in questo senso. difatti lo chiamano informativo. ma spesso finisce per essere personale. l’esperienza, la mia esperienza, è stata naturalmente felice perché superficiale, da tempo libero e tempo perso. per quale motivo andiamo a studiare l’universo quando in realtà l’unica cosa di cui occorre l’Uomo è l’Uomo stesso? Capisco che potrebbe essere tardi per chiudere un blog a questa età. Ma meglio tardi che mai. E potrei anche continuare a esserci dentro. Ma ho veramente voglia? Assolutamente no. Non ho voglia di dover scrivere qualcosa ad altri e non ho voglia di aggiornarvi su quello che succede o non succede. Non ho voglia di scrivere ancora “pompino” tra i tag e non ho voglia di rientrare più in questa pagina di wordpress. Solitamente sarei uscito dalla porta e sarei andato in campagna. Oggi proprio non posso perché non ho campagna in cui scappare. Con tutta l’indifferenza del mondo scrivo quest’ultimo post. Con la consapevolezza che ilgiovanesto non è stato nulla in questo percorso. Costruito su una identità in costruzione. “ilgiovanesto” inteso come gestore del blog “ilgiovanesto” non ha mai influito sulla mia vita vera. Mai. Forse qualcosa ha pensato il contrario ma posso garantire che questa “cosa” qui è un’altra cosa. E portando alle estreme conseguenze questo ragionamento, essendo un’altra cosa dalla mia vita, diventa una cosa non mia, diventa “altro”, un materiale estraneo alla mia vita e alla mia produzione artistica, professionale e mentale. Qui non ci sono io. E se non ci sono io per quale motivo sto scrivendo? Scrivevo solo in attesa di trovare l’attimo giusto per fermarmi di scrivere. Io lascio e a tutti voi posso solo consigliare un suggerimento paterno: sparatevi! 

4 Risposte to “fine”

  1. cortigianadelcarma said

    o cazzo! io non ti voglio sparare anche se sei un comunissimo ex giovane come me. io ti voglio bene.

  2. Eli said

    Il caca-diario. Mi fanno male certi ricordi per la puttana.
    E comunque condivido le tue inquietudini. Tutte.
    Prima o poi mi spareró anch’io. Molto piú prima che poi.
    Ti voglio bene anch’io.

  3. Anonimo said

    ..cominciamo a sparare innanzitutto quelle persone che appena uscite da un evento,teatro,concerto,messa..si fermano come se nulla fosse sull’entrata facendo gruppetti…oppure quelli basta che il primo pirla applaude e gli altri a seguire come pecore…sarà piaciuto a tutti quindi?!?ma sparatevi..

  4. Paolo said

    Ed io che qui ci ero arrivato digitando “Diego Gabutti”, spinto dalla curiosità di conoscere qualcosa di più di chi ha scritto un bellissimo pezzo (complimenti sinceri!) sulla “frenesia centrifuga di Scorsese”… ora mi sento sfigato come sempre, ma anche un po’ fuori posto, non essendo qui giunto cercando pompini!
    Se la può consolare, sul mio blog (che tacerò per pudore), le voci di ricerca che planano da Google riportano al primo posto “zoccole”, seguite da “mogli zoccole” e “amanti zoccole”. Al quarto posto svetta “padre pio benevento”. Questo potrebbe aprire delle indagini psico-antropologiche sull’umanità internettiana di non poco conto, che però le risparmierò.
    Non mi risulta di aver mai scritto su detto blog né “zoccole” né “Padre Pio”, forse mi sarà sfuggito un “moglie” o “amante” qui o lì, chi lo sa?
    Grazie, a rileggerla qui o lì, chissà…

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